Mostra

Le narrazioni geometriche di Adriana Pullio

03/09/22 18:00 - 25/09/22 18:00

La mostra “Le narrazioni geometriche” Opere di Adriana Pullio è curata dal critico Andrea Barretta di Brescia.

Adriana nasce a Luino (VA) nel 1943, si trasferisce nel 1953, con la famiglia a Milano, dove consegue il diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Insegna disegno e storia dell’arte per oltre trentacinque anni.
Vive l’ambiente culturale e artistico dei Navigli negli anni sessanta e settanta frequentando tutti gli artisti che in quegli anni avevano la loro base a Milano ,fucina di idee che segneranno gli anni successivi.
Ha vissuto la diatriba tra astrattismo e realismo figurativo in contrasto con l’informale e l’astrattismo geometrico.

La mostra si compone di una cinquantina di opere, alcune stampe addirittura realizzate dall’artista agli inizi della carriera quando era ancora studentessa e di dipinti, gli ultimi realizzati nel 2022.

Scrive il critico Andrea Barretta:

L’arte è cominciata così, con un segnale o impronta sul terreno, oppure con una linea tracciata sulla parete di una grotta. Abbozzata, schizzata, tratteggiata, tanto che questo già prefigurava un pensiero ideale come atto creativo. Sicure, le sue, quelle di Adriana Pullio, in una sorta di oggettivismo minimalista con valenze ermetiche di delicati lavori dalle inaspettate alchimie. E descrive continue geometrie nell’astrarre invenzioni. Semplicemente linee … eppure danno il respiro dell’arte a scandire cultura, “a suggerire impianti narrativi - scrive il critico d’arte Andrea Barretta - come vasi comunicanti che rimarcano ambienti designati da un’artista che ha sempre avuto ben chiara una meta nella fedeltà a un astrattismo del limite tra ciò che vediamo e sentiamo e ciò che riusciamo a immaginare”. 

Adriana Pullio ama i colori. È palpabile. E li accosta uno all’altro tra rossi e blu o verdi e aranci, per vederli assieme tra campiture geometriche e linee in tagli cromatici che si fanno epidermide. E usa la linea. Altrettanto evidente. Ora minuta ora a delineare lo spazio di un quadrato o di un rettangolo, ora centrale, ora a fare da prospettiva in un rimando ad altre sequenze che si succedono una all’altra. Che sono confini cui giungere per esplorare l’oltre, quasi fessure come orizzonti cui guardare nel limite che non è mai barriera ma estremità come demarcazione. E poi la luminosità tra addossamenti nitidi, come manifestazione del racchiuso di tele in allungamenti spaziali d’insiemi accordati come in uno spartito. 

L’esposizione rimarrà aperta al pubblico secondo gli orari del Museo della Stampa:
Dal Martedì al Venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.30; possibile, su prenotazione, la visita anche il pomeriggio dalle 14,30 alle 17,30
Sabato Domenica e Festivi dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.00;

Museo della Stampa - Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino
037483171
Locandina