LA CARITA' E LA BELLEZZA
"L'angelo del soccorso. Allegoria in memoria di Clara Gola Dugnani Rogeri di Villanova"di Pietro Chiesa (1876-1959)
la carità ambrosiana s’unì sempre alla giustizia;o che il senso della giustizia ebbe sempre,nell’animo milanese, un’estrema pulsazione caritativa.Afferrato nel suo centro, non folclorico, anchese un poco “ganassa”, sarebbe questo il senso delfamoso “milanes cunt el coeur in man”?-Giovanni Testori
Con tali premesse sociali, radicate nella storia e nell’anima della città, il nucleo di opere d’arte fiorentine esposte a Palazzo Marino ha ispirato le indicazioni e le scelte per la “mostra diffusa” che prosegue negli otto Municipi, e più precisamente nelle rispettive biblioteche.Alcune storiche istituzioni di assistenza e di cura hanno messo a disposizione importanti opere che fanno parte dei rispetti patrimoni culturali; le Raccolte d’Arte del Comune di Milano, nelle due sedi del Castello Sforzesco e della Galleria d’Arte Moderna, hanno selezionato dipinti che per tema e iconografia si avvicinano in modo significativo allo spirito dell’esposizione di Palazzo Marino.
In BiblioGallaratese arriva un grande olio su tela del 1905 della collezione di Fondazione IRCCS, Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico.Si tratta di L'angelo del soccorso Allegoria in memoria di Clara Gola Dugnani Rogeri di Villanova.
Un luminoso angelo caritatevole si china a togliere rami spinosi dal cammino di tre poveri e sofferenti, che si innalzano faticosamente da una condizione di oscurità.L’artista a cui viene commissionato il dipinto è il ticinese Pietro Chiesa, allievo di Giuseppe Mentessi all’Accademia di Brera dal 1891.Chiesa, soprattutto nella sua prima fase milanese, è fortemente influenzato dai modi del maestro, con temi che riflettono una sensibilità attenta ai temi sociali e agli umili; sensibilità condivisa con i pittori Gaetano Previati e Emilio Longoni ed esplicitata nelle corrispondenze di Chiesa con Ersilia Bronzini Majno, esponente di spicco dell’umanitarismo socialista.L’opera ricorda Clara Gola Dugnani, nata a Milano nel 1853; sposata al torinese Achille Rogeri di Villanova ne resta presto vedova e, senza figli, ritorna a Milano. Muore neanche cinquantenne nel 1903. Nel testamento nomina erede universale l’Ospedale Maggiore, vincolando però un usufrutto vitalizio per la madre (Irene Della Porta) e per il fratello il celebre pittore Emilio Gola. Peraltro nelle sue volontà espressamente dice: “Prego la sudetta Amministrazione di non far eseguire alcun ritratto per mio ricordo, come generalmente si usa fare per i benefattori di detto Istituto”; rispettandone le volontà l’Ospedale, d’accordo con la madre e il fratello, decise quindi di far realizzare un dipinto allegorico.
INAUGURAZIONE martedì 13 dicembre, ore 17.30con Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura), Domenico Piraina (Direttore di Palazzo Reale e dei musei scientifici milanesi) e Stefano Parise (Direttore del Sistema Bibliotecario di Milano)
INGRESSO LIBEROAccesso secondo normativa Covid vigenteLa mostra è visitabile in orario di apertura della biblioteca
L'OPERA RIMARRA' ESPOSTA NEL SALONE PRINCIPALE SINO A VENERDI' 6 GENNAIO