Il Paese dei Campanelli

19/02/23 15:30 - 17:45

Ancora vivo e vitale, questo lavoro del binomio Ranzato-Lombardo lega il suo successo alla particolare leggerezza ed allegria del testo, unito alle melodie facili e dall’impatto immediato.
Si racconta infatti che, già all’indomani della prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, molti brani venissero cantati o fischiettati per le strade.

Un canovaccio fantasioso con un tocco di esotismo, un variopinto ed immaginario villaggio fiabesco, i colorati i costumi dei protagonisti ed una elegante e garbata drammaturgia sono i punti di forza di questa edizione del centenario.

La storia ci porta su un’immaginaria isola olandese dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile con un campanello. Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che si verifica un tradimento e a seminare il disordine nel tranquillo Paese dei Campanelli arriva una nave di marinai.

In cento anni è cambiato tutto e non è cambiato niente: il dilemma tra amore coniugale ed extra coniugale è eterno, gli equivoci di una sana commedia che divertono il pubblico senza malizia sono sempre gli stessi, da Plauto in poi.

Cent’anni fa a suonare erano i campanelli… oggi i telefoni cellulari!

I marinai scendono a terra e subito cominciano a corteggiare le graziose donne del paese e, com’è facile prevedere, accade l’inevitabile: il comandante Hans fa suonare i campanelli con Nela, moglie di Basilio, il marinaio Tom con la bella Bombon, consorte di Tarquinio ed il buffo La Gaffe, per un imperdonabile errore, con Pomerania, la donna più brutta del paese, sposa del borgomastro Attanasio.
Ma La Gaffe, il cui nome dice tutto sulle sue caratteristiche, continua a fare “gaffes”: la prima è quella di rivelare a Nela che Hans è già sposato; la seconda, e decisiva, è di far arrivare in paese, per un malaccorto scambio di telegrammi, tutte le mogli dei marinai, a cominciare da Ethel, la signora del comandante.
E la storia si ripete, ma questa volta a far suonare i campanelli sono le mogli dei cadetti con i pescatori Attanasio, Basilio e Tarquinio.
Dopo questa specie di pareggio, i marinai ripartono con le loro mogli e Bombon, una donna con un “passato”, non se la prende tanto. Sa bene, infatti, che non bisogna cedere all’amore dei marinai… magari le resterà solo il ricordo di una vorticosa “giava” ballata con La Gaffe, mentre a Pomerania resterà il ricordo di essere “piaciuta”.
La più disperata è Nela, ma ben presto tornerà a sperare.

Tutto come prima, dunque, ma c’è da giurare che i campanelli non suoneranno più?

Prenota i biglietti a questo link.

 

operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato

nuova drammaturgia e adattamento Corrado Abbati
regia Corrado Abbati
coreografie Francesco Frola
Maestro concertatore e direttore Alberto Orlandi
allestimento del Teatro Verdi di Trieste

produzione Inscena srl

Teatro Donizetti
Bergamo (BG)
035.4160600
Da 12 a 38 euro
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