Arte e Cultura

ARTE e COMUNICAZIONE: il ‘900 a MANTOVA - A cura di Roberto Pedrazzoli

11/03/23 - 25/04/23

ARTE e COMUNICAZIONE il ‘900 a MANTOVA A cura di Roberto Pedrazzoli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani con il patrocinio del Comune di Mantova Madonna della Vittoria – Mantova via Monteverdi, 1 Orari: mercoledì pomeriggio 15-18 giovedì, venerdì, sabato e domenica 10-12,30 / 15,00-18 chiuso 9 aprile Pasqua INGRESSO LIBERO Visite guidate con il curatore Domenica 19 marzo e Sabato 15 aprile ore 17. Alla fine del secolo scorso due mostre, Arte a Mantova 1900-1950 a cura di Zeno Birolli e Arte a Mantova 1950-1999, a cura da Claudio Cerritelli, disegnavano compiutamente la mappa territoriale dell’arte mantovana del XX secolo. In seguito una nuova esplorazione, Arte a Mantova 2000-2010, consentì un’ulteriore messa a fuoco della situazione in atto. Tre rassegne che hanno tracciato il bilancio di un secolo di storia artistica mantovana: tre rassegne raccontate anche nelle pagine di libri, cataloghi, riviste e giornali. È infatti proprio alla parola scritta che viene di solito affidato il compito di custodire e trasmettere lo scorrere dei processi culturali. È così che la “pagina sull’arte” può diventare (oppure no) una “pagina d’arte”: La sua funzione di metalinguaggio diventa essa stessa oggetto di studio, sia sotto il profilo della efficacia comunicativa sia sul piano della qualità visiva. In altre parole un evento culturale, e in particolare una mostra, trova il suo compimento, o addirittura la sua esaltazione, nell’efficacia con cui lo strumento cartaceo assolve alla funzione di conservare e convalidare il valore culturale dell’evento. Oltre un secolo di arte mantovana è stato quindi affidato alle pagine di un ricco repertorio di pubblicazioni: ora, in questa sede, una severa ma attenta selezione di questo patrimonio scritto si propone l’impegnativo compito di percorrere compiutamente le vicende artistiche della Mantova del secolo scorso. Gli artisti mantovani, agli inizi del’900, in un clima di fervore culturale, guardano alle “capitali dell’arte”, desiderosi di cogliere “i segreti” della modernità. Ed è significativo che si debba alla Gazzetta di Mantova, in data otto febbraio 1909, in anticipo rispetto alla sua pubblicazione ufficiale su “Le Figaro”di Parigi, la pubblicazione del primo “manifesto” del Futurismo, firmato da Filippo Tommaso Marinetti. Anche a Mantova, nel 1916, si forma un gruppo Futurista ma, in generale,l’arte mantovana rimane legata all’interpretazione delle poetiche della realtà, di cui dà testimonianza il corale apporto mantovano, a partire dal 1930, all’ambito del Chiarismo lombardo. A Mantova, in ogni caso, nascono due riviste nel segno dell’avanguardia futurista e dadaista, «Procellaria»(1917) e «Bleu» (1920), assurte entrambe a rilievo europeo. Nel 1933,poi, la città ospita una mostra del Futurismo inaugurata proprio da Filippo Tommaso Marinetti. Dopo secondo conflitto mondiale che anche la Mantova dell’arte riprende il proprio cammino e si apre a nuove istanze culturali. Nel 1948 Cesare Zavattini e Dino Villani inventano il Premio Suzzara, che diviene presto il centro di riferimento nazionale del neorealismo. I giovani artisti, in molti casi formati negli istituti d’Arte e nella Accademie di Belle Arti, guardano alle rivoluzioni che scuotono la cultura internazionale. Ma è soprattutto la rivista «il Portico», fondata da un gruppo di giovani intellettuali, protagonisti di una stagione culturale irripetibile, che negli anni 1964-1970 contribuisce in maniera decisiva ad aprire la provincia mantovana al confronto con i movimenti dell’avanguardia internazionali. Crescono così, in un clima culturale diffuso e partecipato, le aspettative del mondo dell’arte mantovana per una sede museale che sia di riferimento per l’arte del territorio. (Roberto Pedrazzoli)

Ex Chiesa di Santa Maria della Vittoria
Via Monteverdi, 1
MANTOVA (MN)
in Lombardia E015