L’incontro all’interno delle manifestazioni organizzate per la “Settimana diocesana della Cultura”, mette in risalto l’attività del Manini che insieme alla pittura da cavalletto che lo rese famoso, lasciò una testimonianza, ancora poco nota, come frescante di cappelle votive e santelle, in particolare in Valle Imagna, dove era nato nel 1888.
A questo vanno aggiunti gli affreschi delle numerose chiese in bergamasca, alcuni dei quali eseguiti con il figlio Agostino che proseguì con successo la sua attività.

Questa occasione vuole essere anche un momento di riflessione sulla necessaria salvaguardia dei manufatti legati alla fede e all’arte popolare ancora presenti nei sentieri e nelle contrade di Valle, soggetti a repentino degrado, a volte veri e propri documenti estetici e antropologici di storia locale ormai dimenticati.

A cura del Prof. Eugenio Guglielmi, storico dell'arte

Comune - Sala Consiliare

Viale Vittorio Veneto 90

Sant'Omobono Terme (BG)

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