Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website Il filo nascosto di P.T. Anderson

Il filo nascosto di P.T. Anderson

31/05/23 17:00 - 19:00

Londra, secondo dopoguerra. Il rinomato stilista Reynolds Woodcock domina la scena della moda britannica: dalla sua sartoria passano le migliori clienti dell’aristocrazia e della borghesia europea. Il suo talento nel campo dell'alta moda si accompagna a un carattere maniacale che lo porta a voler tenere sotto controllo ogni aspetto della propria vita in maniera ossessivamente precisa. Sua sorella Cyril lo aiuta a condurre la sartoria, svolgendo un ruolo predominante nella sua carriera e nella sua esistenza. L'uomo ama attorniarsi di belle donne, che frequenta finché esse non reclamano la sua attenzione, totalmente indirizzata al lavoro.
Un giorno, dopo un importante lavoro, Reynolds si reca nella sua abitazione di campagna, e nel paese incontra Alma, una giovane e bella cameriera che lo affascina. Reynolds la sceglie come propria modella, musa ispiratrice e compagna di vita, portandola a vivere con sé nella sartoria. Qui la ragazza viene inizialmente osteggiata da Cyril, che la ritiene una delle tante conquiste del fratello; successivamente, grazie al suo carattere determinato, guadagna il rispetto della donna e diventa parte integrante del processo creativo.
Inizialmente Alma è felice della sua vita, ma ben presto viene soggiogata dalla personalità complessa di Reynolds: quanto più lei si innamora, più lui si isola e trova fastidiose le sue attenzioni. Dopo che lei fa di tutto per organizzare una romantica cenetta a due, lui le critica le modalità di preparazione dei cibi e le dice di non tollerare alcuna deviazione dalla perfetta abitudine sulla quale imposta la sua vita. Alma, umiliata, pianifica una vendetta: aggiunge al tè di Reynolds un estratto di funghi velenosi.
Reynolds, che mostra i primi sintomi dell'intossicazione, cade su un abito da sposa confezionato per una principessa belga, rovinandolo; lo stilista cade preda di febbre e allucinazioni durante le quali vede lo spettro di sua madre con indosso il primo abito che lui abbia mai creato. Alma si prende cura di lui, e contemporaneamente aiuta le sarte a terminare l'abito da sposa, all'interno del quale trova una fettuccia ricamata con scritto "nessuna maledizione". Capisce che Reynolds inserisce messaggi nei vestiti, o parti di oggetti; lui stesso indossa una giacca in cui ha inserito una ciocca di capelli della madre, come se il contatto sulla pelle potesse influenzare le esistenze, come un talismano o il suo opposto, una fattura. Quando guarisce, l'uomo si rende conto di non poter più fare a meno della devozione di Alma, così le chiede di sposarlo. La ragazza, inizialmente dubbiosa, subito dopo acconsente al matrimonio.
Il rapporto tra i due novelli sposi è inizialmente felice, ma ben presto i due tornano a una vita di litigi e prevaricazioni reciproche, con Alma che vorrebbe uscire e divertirsi assieme a suo marito e Reynolds totalmente dedito al proprio lavoro. A seguito della perdita di alcuni affari, Reynolds si confessa con Cyril attribuendo a sua moglie la colpa, chiedendosi se non sia arrivato il momento di mandarla via. Alma assiste a questa conversazione, impassibile.
Pochi giorni dopo serve al marito una pietanza ripiena di funghi velenosi. Quando l'uomo la assaggia, lei gli rivela il suo piano: lo vuole indebolire momentaneamente allo scopo di averlo sotto controllo e potersi prendere cura di lui, per poi tornare a essergli sottomessa una volta guarito. Reynolds inghiotte la pietanza, accettando al contempo il continuo alternarsi del rapporto vittima-carnefice propostogli da Alma. Alma assiste Reynolds durante la sua guarigione, immaginando un futuro sereno con un figlio e la gestione congiunta degli affari; la donna comprende che la loro relazione sarà sempre difficile, ma il loro amore prevarrà, anche grazie all'accordo silenzioso che intercorre tra i due.

Il secondo ciclo di cinema docet. Proiezioni sull’attualità in UniBg, iniziativa di public engagement dell’Università degli studi di Bergamo, prenderà il via il 19 marzo alle ore 17 nell’Aula 1 della sede di via Pignolo 123.

Il percorso toccherà cinque temi – strategie decisionali, violenza di genere, crisi ecologica, criminalità organizzata e legalità, moda e società –, sviluppati attraverso sei film, e coinvolgerà alcuni nuovi partner, fra istituzioni, associazioni ed enti della società civile.

Questo secondo ciclo è promosso dal gruppo di ricerca Cinema e media audiovisivi del Dipartimento di Lettere, Filosofia, Comunicazione (coordinato da Adriano D’Aloia, docente di Cultura visuale e di Storia e critica del cinema) in collaborazione con Anna Lorenzetti, Andrea Patanè e Francesco Saverio Romolo del Dipartimento di Giurisprudenza. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Bergamasco.

Università degli Studi di Bergamo - sede Pignolo
Via Pignolo 123
Locandina
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Ingresso gratuito