Getsemani
«Tutto attendeva… Fu il tempo che egli si prese, e nella sua obbedienza stessa per un istante vacillò» Péguy
«Anche Dio ha temuto la morte». Così scrive Charles Péguy raccontando la veglia sul Monte degli Ulivi, quando Gesù affronta la consapevolezza della sofferenza che lo aspetta per portare a termine la sua missione. Questo vacillare, che si tramuta poi in perfetta accettazione del proprio destino, è l’attimo in cui Dio si fa carico del male del mondo.
Con una prosa di fiammeggiante violenza poetica, Péguy ci consegna uno dei suoi testi più affascinanti e, come scrive Jean Bastaire nella presentazione, «uno dei capolavori della letteratura cristiana».
“Getsemani” è uno dei testi più belli di Péguy (1873-1914), eppure è uno dei più sconosciuti. Infatti, appartiene ad un’opera che rimase inedita alla morte dell’autore, “Dialogo della storia e dell’anima carnale”, e pubblicata solo nel 1955.
In scena un attore in dialogo con i “Responsori della Settimana Santa” di Francesco Durante (1684-1755) a cadenzare gli ultimi momenti vissuti nell’angoscia da Gesù.
Alle ore 20.15 c'è la possibilità di visita guidata al Santuario, su prenotazione da venerdì 8 settembre (su Eventbrite). Partecipazione gratuita.
Tratto da “Getsemani” di Charles Péguy nel 150° anniversario della sua nascita
Con Luciano Bertoli
Con i "Solisti della Cattedrale"
Chiharu Kubo, soprano
Francesca Longa, soprano
Piermarco Viñas Mazzoleni, baritono
Marco Cortinovis, organo