Musica e spettacolo

Teatro Tullio Solenghi e Elisabetta Pozzi

21/03/24

Protagonista il signor Steva, un maturo sensale, vessato dalla moglie autoritaria e con una figlia da maritare, appunto, per la quale sembra esserci lo spasimante ideale nel Signor Riccardo, figlio di un senatore, in concorrenza con Cesarino, altro pretendente che però non pare abbia i requisiti necessari per giungere trionfante al traguardo. Il piatto è servito, lo show inizia: per maritare la ragazza si fanno carte false, i pretendenti vanno e vengono in una sequenza di situazioni infinite da risata.

La commedia originale fu scritta dal genovese Niccolò Bacigalupo, ma venne poi “riadattata” con molta libertà da Govi, il quale la portò al successo già negli anni Venti.

«Mi è stato chiaro fin da subito – scrive Solenghi nelle note di regia – che mi trovavo di fronte ad una autentica “maschera” della commedia, e così come non proverei alcun imbarazzo nel riprodurre “lo stampo” scenico di un Arlecchino, mi lascerò docilmente calare nei panni e nella mimica di Gilberto Govi assimilandone ogni frammento, ogni sillaba, ogni atomo. Non esiterei a definirla una sorta di stimolante “archeologia teatrale” che permetta al pubblico odierno, in una sorta di viaggio nel tempo, di rivivere coi Maneggi uno dei momenti più esaltanti della più grande personalità teatrale genovese del secolo scorso.»

Al fianco di Solenghi, nel ruolo che fu della moglie di Govi, Rina, Elisabetta Pozzi, che qui abbandona le grandi figure drammatiche femminili che l’hanno resa celebre per calarsi in un ruolo totalmente comico.  Ad impreziosire l’allestimento, le scene e i costumi di Davide Livermore, che ha voluto rendere omaggio al bianco e nero delle commedie goviane riprese dalla RAI. Fondamentale, poi, per la trasformazione di Solenghi in Govi, il trucco e parrucco di Bruna Calvaresi.

Teatro Giuditta Pasta
Via I Maggio
Saronno (VA)
in Lombardia E015