Se la notte è questa

Davide Rondoni, l'autore del testo, prova ad immaginare l’ultima notte di Lorenzo Lotto in un dialogo immaginario con Capoferri, l’artigiano che compose le tarsie sui disegni del maestro e che ne morì, pare, per avvelenamento causato dagli stessi materiali usati. La nostra trasposizione teatrale pone sul palco uno studioso contemporaneo, assorbito nelle sue ricerche sulla vita di Lorenzo Lotto, mentre sfoglia e consulta il prezioso «Libro di spese diverse» compilato a mano dallo stesso maestro. Evoca così, dalla lettura e nella sua mente, la figura del Lotto che compare cercando risposte e un ultimo disperato contatto con lo spirito del Capoferri. La scena immaginaria si svolge nelle Marche, a Loreto, dove il Lotto volle chiudere la sua dura altalenante esistenza affidato a quella Madonna alla quale era divenuto fedele. Daremo vita a questo magnifico testo sul palco del Fondaco del Sale, pertinenza del palazzo dei Della Torre a pochi passi dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, ed è a questo punto doveroso sottolineare due incredibili coincidenze. Giovanni Agostino Della Torre e suo figlio, citati anche nel testo, furono ritratti dal Lotto e il dipinto è conservato nella National Gallery a Londra. Giovanni Agostino Della Torre fu un illustre medico e cittadino bergamasco. La seconda coincidenza riguarda il vicolo sul quale si affaccia l’entrata della Sala del Fondaco del Sale da via Salvecchio, si chiama “Stretta di Loreto”. Quale migliore ambientazione potevamo scegliere per riportare Lorenzo Lotto a Bergamo?