MOSTRE

LA EX CARTIERA BINDA NELLA CONCA FALLATA. Un segmento della capitale dell’industria italiana. Mostra fotografica

12/11/24

"La cartiera della Conca Fallata è stata costruita a metà dell’Ottocento da Ambrogio Binda, uno dei primi “capitani d’industria” milanesi e italiani. La cartiera Binda è nata nel 1857 su autorizzazione, due anni prima, del governo austriaco (durato fino al 1859 a Milano e in Lombardia quando, con la Seconda guerra d’indipendenza, la città e la regione sono passate al Regno di Sardegna, futuro Regno d’Italia proclamato nel 1861). Per molto tempo la Binda ha costituito una presenza autonoma e diversificata rispetto agli usi agricoli del territorio compreso tra il Naviglio Grande e la via Emilia, senza tuttavia contrastare il rapporto con il contesto a causa delle chiare analogie dell’impianto architettonico con le edificazioni rurali del luogo.

 Il complesso industriale della Binda era costituito da molti edifici a sviluppo orizzontale, fra i quali si distingueva il lungo fabbricato prospicente il Naviglio, formato da un basso corpo di fabbrica con tetto a terrazza e facciata scandita da scomparti rettangolari in cui erano inquadrati archi ciechi e da un corpo centrale retrostante di tre piani con tetto a doppio spiovente, in prosecuzione del quale sorgeva la casa per impiegati. Internamente sussisteva un altro lungo fabbricato parallelo al precedente, di pianta rettangolare, a tre piani, ripartito in tre scomparti, destinato a laboratorio di sperimentazione (successivamente adibito a magazzini e uffici). Il nucleo storico era esteso a forma di quadrilatero attorno a un cortile interno in cui ampi finestroni facilitavano l’entrata della luce in tutti i lati dei corpi di fabbrica. Contigua al complesso la casa operaia a quattro piani.

 La cartiera venne collocata nella Conca Fallata sul Naviglio Pavese da Ambrogio Binda, convinto della necessità di costruire un opificio nelle vicinanze del centro cittadino e in grado di disporre di un salto d’acqua, generato dall’immissione del Lambro meridionale nel Naviglio Pavese, da cui ricavare energia idrica (negli anni successivi trasformata in energia elettrica a partire dalla creazione di una centrale termoelettrica interna). La fabbrica, che ai contemporanei appariva gigantesca, venne ben presto circondata da case, diventando il fulcro di un villaggio di circa mille abitanti, che nel 1869 comprendeva anche la casa per il medico e la levatrice, la farmacia, la scuola, un forno per cuocere il pane, lo spaccio alimentare, un magazzino per il vino e commestibili e una chiesa. Insomma, si trattava di un piccolo borgo autosufficiente, con mensa, residenze operaie e attività commerciali.

 Il 14 luglio 1871 la fabbrica venne in gran parte distrutta da un incendio e in breve tempo ricostruita, anche grazie all’intervento del direttore Coglia, che ideò e fece eseguire i disegni di ricostruzione. La fabbrica disponeva di turbine, ruote idrauliche, macchine a vapore, cilindri per la preparazione della pasta, macchine continue, caldaie a vapore e numerose altre macchine come lisciatrici e spazzolatrici di cartoni. Nel Novecento l’azienda è diventata una delle maggiori cartiere d’Italia facente parte del Gruppo Cartiere Ambrogio Binda fino agli anni ’80, quando è stata rilevata prima dal Gruppo De Medici e poi dalle Cartiere Sottrici, che hanno determinato la fine della fabbrica storica. Complessivamente produceva 7.000 kg di carta al giorno e impiegava 700 operai: 500 donne e 200 uomini per la realizzazione di diversi prodotti cartacei: carta da pacco e da lettera, per giornali, calendari, quaderni e manifesti, carta autocopiante e carta plastificata per mobili, ecc.

 Questo fino agli anni ’90, quando è stato portato a compimento il processo di chiusura e la conseguente opera di “riqualificazione urbanistica”, di “risanamento conservativo” e di “ristrutturazione edilizia” (leggi “speculazione urbana”), che nulla ha a che fare con il riuso creativo delle aree dismesse. Destino non migliore in questo senso è toccato alla centrale idroelettrica della Conca Fallata, il cui progetto di produrre energia pulita tramite turbina è miseramente fallito." Giuseppe Deiana

Milano (mi)
Locandina
Share
Consultare gli eventi sul tuo telefono con la nostra app ScovaEventi è molto più semplice.
Vedrai gli eventi ordinati in base alla distanza dalla tua posizione. Scaricala gratuitamente ora!