Il pozzo delle bambole

08/11/24 17:00 - 17:45

Nina viene abbandonata in un orfanotrofio nell'immediato dopoguerra. Le suore fanno la cresta sul vitto e le elemosine, il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile e le punizioni corporali e psicologiche sono parte integrante del sistema di educazione. Quando Nina compie sette anni, arriva Lucia, che ha la sua età e non possiede la scorza necessaria per salvarsi dall'insensata cattiveria delle monache. Nina si sente in dovere di difenderla. Insieme all'amicizia, scopre la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, mentre cresce in lei il senso di esclusione. Oltre le mura dell'istituto c'è un mondo al quale loro non hanno accesso e dove accadono fatti clamorosi - la nascita della televisione, il discorso rivoluzionario di un reverendo nero, l'assassinio di J.F. Kennedy, dighe che straripano e trascinano a valle migliaia di corpi, la morte del Papa buono. Quando a diciott'anni Nina esce dall'orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato. La sua vita sembra iniziare da capo: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata per ben quaranta giorni. Le vicende private e sentimentali delle ragazze si mescolano a quelle pubbliche, tutto attorno l'Italia cambia, pare lasciarsi indietro l'oscurità del passato, scopre i consumi e le réclame, la moda e le prime utilitarie, mentre le radio a transistor raccontano una trasformazione dei costumi a tempo di canzoni. La colonna sonora di ciò che poteva essere e non è stato. Il pozzo delle bambole racchiude in sé molti romanzi: una storia di crescita e di formazione, sulla scoperta del mondo palmo a palmo; un'avventura di collegio, di istituto, di camerate e cucine, spazi in cui crescere e trasformarsi; un affresco storico sul dopoguerra che è anche racconto di fabbrica e lotte; e soprattutto un romanzo di donne che diventano consapevoli, commettono errori, avanzano e retrocedono in una lotta lunga e difficile che Simona Baldelli descrive con ritmo, verosimiglianza, attenzione e sensibilità.

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Festival
Dal 2008, Città Impresa-Festival dei Territori Industriali è luogo di dibattito internazionale sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanea: ogni anno, in primavera e in autunno, Bergamo Città Impresa, festival dei territori industriali, nel corso dell’edizione 2024 inviterà a riflettere sulla transizione in corso nell’economia e nelle imprese. Il 2024 è un anno in cui la situazione geopolitica mondiale è al centro del dibattito pubblico, sia a causa delle numerose elezioni in calendario, sia per i conflitti in corso. Quali sono le ricadute sull’economia e sulle imprese? Durante i tre giorni del festival a Bergamo, si discuterà ampiamente di queste trasformazioni, offrendo al pubblico interessato allo sviluppo delle imprese e dei territori spunti di riflessione per affrontare il futuro del nostro Paese.

Auditorium Ermanno Olmi
Bergamo (BG)
049 0991230
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