Piazza Fontana, una storia d'amore
Piazza Fontana, una storia d'amore
Con il contributo del Comune di Milano, all’interno del Palinsesto “Milano è Memoria”
Testo e regia Paolo TrottiCon Simona Migliori, Amedeo Romeo, Paolo TrottiMusiche dal vivo Danilo GalloProduzione Linguaggicreativi e Artevox
Ingresso libero con prenotazione consigliata a biglietteria@linguaggicreativi.it
La strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 è spesso definita «la madre di tutte le stragi»; quella che diede inizio ai terribili Anni di Piombo, alla perdita dell'innocenza per la città di Milano, per l'Italia, per un'intera generazione.
Attraverso una storia d'amore impossibile, lo spettacolo "Piazza Fontana, una storia d'amore" racconta il clima di quegli anni. Si intrecciano due filoni drammaturgici: il primo è quello dei due protagonisti, un Romeo e una Giulietta moderni e milanesi. Entrambi sono sposati e hanno una famiglia, in un'epoca in cui in Italia il divorzio era illegale. Vediamo i due amanti incontrarsi, innamorarsi, rincorrersi per i luoghi di Milano, darsi appuntamento ogni giorno di nascosto in Piazza Fontana. A questo primo filone si intreccia la storia di Milano nei cinque giorni che precedono lo scoppio della bomba: il clima sociale, culturale, politico. Questi contributi testuali sono stati scritti da esponenti della cultura milanese come Alessandro Bertante, Eugenio Finardi, Piero Colaprico, Letizia Russo e altri ancora. A loro abbiamo chiesto di scrivere appositamente per noi dei brevi racconti riguardanti il loro ricordo del 12 dicembre e dei giorni che seguirono, per raccontare l'impatto che un fatto così importante ha impresso con violenza, dando una direzione alla storia del Paese.
Lo spettacolo comincerà alle ore 16:37 (orario dello scoppio della bomba) presso la Biblioteca Sormani, ed è accompagnato dalla visione di un breve filmato realizzato da Linguaggicreativi con video-interviste che si sdoppiano su due fronti: il primo è quello dei testimoni diretti, over 65 che hanno vissuto sulla propria pelle il clima di tensione che si respirava in quei giorni e che ha continuato ad essere protagonista degli anni '70; il secondo è quello dei giovani dai 14 ai 18 anni, che conoscono (o forse no) i fatti accaduti quel 12 dicembre del 1969 soltanto attraverso i libri di scuola. Pochi di loro sanno che cosa sia avvenuto quel giorno, o ne hanno solo sentito parlare.