Presentazione del romanzo Il giardino di Ali
Interventi dell’autore, Giuseppe Conti Calabrese e del giornalista scrittore Giuseppe Fabbri
Avevo l’idea di raccontare la storia di uno jihadista che diventa sufi e architetto di giardini. Allora andai in Siria a parlarne con padre Paolo Dall’Oglio, abate del monastero di Deir Mar Musa, che amava l’islam e il dialogo con i musulmani. L’idea gli piacque e accettò di fare da consulente per il mio romanzo. Diventammo amici. Quando scoppiò la guerra civile siriana denunciò al mondo i crimini del regime di Assad. Venne rapito e inghiottito dall’orrore di quel conflitto. Sperai a lungo di riabbracciarlo. Poi cominciai a scrivere Il giardino di Ali.
“Concordarono di aver edificato luoghi spirituali speculari:il sufi in terra cristiana a costruire un jannah,il monaco in terra musulmana a restaurare un monastero.Era destino che diventassero amici e fratelli.”
Giuseppe Conti Calabrese
Da anni impegnato a studiare il significato e le conseguenze dell’eclissi del sacro nella società contemporanea, ha pubblicato Pasolini e il sacro (Jaca Book, 1994) e il romanzo Nel Tuo vuoto (Moretti&Vitali, 2003).
Ingresso libero e gratuito