Comunicare la pace
Marchi che ti mandano in guerra, volantini che cadono come bombe, manifesti che nessuno ascolta. Storia di un immaginario crudele da cui liberarsi. Storia di ieri e purtroppo anche di oggi. Un libro documentatissimo e appassionato, che ci mostra come la guerra non sia altro che un gioco di potere e un grande business, da promuovere, propagandare, pubblicizzare come qualsiasi merce capace di produrre profitto per pochi e sfruttamento, rapina, esclusione, sofferenza per molti. Un saggio morbido e duro, trascinante come un romanzo, che nega la naturalità dei conflitti armati e smaschera le tecniche persuasive che a essi variamente portano. Un elogio del pensiero critico e della capacità di chiedersi instancabilmente: “Perché?”
Dialoga con l’autore: Rosita Poloni, coordinatrice dell'associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam
In collaborazione con: Eirene Fest. Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese
L'ospite
Giuseppe Mazza ha scritto per Cuore, Comix e Smemoranda. Ha lavorato per Saatchi & Saatchi, cominciando come copywriter fino a diventare direttore creativo. Le sue campagne di comunicazione hanno vinto molti premi nazionali e internazionali e nel 2008 ha fondato Tita, l’agenzia pubblicitaria che tuttora dirige. Collabora con il Venerdì di «Repubblica» e «Doppiozero». Ha vinto il premio Pirella 2019 come comunicatore dell’anno. Ospite delle più importanti manifestazioni culturali, dal 2013 insegna advertising presso Scuola Holden Torino. Tra le sue pubblicazioni: Cose Vere Scritte Bene (Franco Angeli, 2016), Cinema e Pubblicità (Editrice Bibliografica, 2019), La Pandemia siamo noi - Persone, merci, idee ai tempi del virus (con Claudio Jampaglia, Ponte alle Grazie, 2020), “La pubblicità italiana durante e dopo la pandemia” in Rapporto 2022 sulla comunicazione d’impresa (con Maria Angela Polesana, Franco Angeli, 2022).