Dahomey
Dahomey di Mati Diop (67’, o.v. con sottotitoli in italiano- Francia, Senegal, Benin, 2024)
Il viaggio di 26 tesori reali trafugati dal Regno del Dahomey, esposti a Parigi e ora restituiti al Benin. Diop dà voce artisticamente alle richieste di una nuova generazione.
Torna a Bergamo il concorso cinematografico internazionale dedicato a identità, inclusione e intercultura dal 13 al 17 maggio. Molte le novità di questa edizione: nuova location, nuova direzione artistica, una sezione fuori concorso di film accessibili a persone con disabilità sensoriali, eventi collaterali d’eccellenza e, come ogni anno, film da tutto il mondo, tra cui alcune anteprime nazionali. Il Festival, organizzato da Cooperativa Impresa Sociale Ruah, è gratuito e aperto a tutti e tutte. Per garantire la gratuità del festival, IFF lancia la campagna di raccolta fondi Il futuro è un film da vivere. Vieni a scriverlo con noi a IFF!, attiva sulla piattaforma Rise Act.
16 i film in competizione, di cui 10 cortometraggi e 6 documentari provenienti da Italia, Francia, Belgio, Messico, Stati Uniti, Australia, Palestina, Regno Unito, Canada, Iran, Australia, Turchia, con storie che varcano i confini nazionali diventando universali. Particolare rilevanza verrà data a filmmaker, presenti in sala e collegati online, per Q&A dedicati.
I film premiati sono scelti da due giurie d'eccezione con un forte carattere internazionale e intersezionale.
La direzione artistica è affidata a Daphne di Cinto, sceneggiatrice, regista e attrice, parte del cast della serie Netflix «Bridgerton», pluripremiata a livello internazionale per il suo cortometraggio «Il Moro», già vincitore del premio miglior cortometraggio della 16esima edizione di IFF.