Quantum - ciò che è pieno torna vuoto
Dal 10 maggio al 2 giugno 2025 il Comune di Palazzolo sull’Oglio, con le Associazioni LovOglio Aps e CACP, allestiranno una nuova mostra negli spazi del Castello medievale (Rocha Magna), una prestigiosa sede recentemente restaurata nel cuore del centro storico della città. L’evento artistico-culturale è no-profit e sarà così titolato: “QUANTUM – CIÒ CHE È PIENO TORNA VUOTO” Il progetto ha come obiettivo una riflessione sulla generazione del mondo e sul ruolo cosmico dell’individuo. A partire dalla rappresentazione del vuoto, la mappa espositiva mira a figurare la genesi della materia, la strutturazione della forma, fino alle sue varie forme di persistenza e alla sua dissoluzione nel caos entropico - giungendo a curiose analogie tra diversi modelli di pensiero orientali e occidentali. Quantum è l’infinitamente piccolo, un punto di materia ed energia originatosi dal vuoto nero e profondo dell’Universo, all’inizio del tempo. Una delle più attuali teorie fisico-matematiche sostiene che la grande esplosione generativa sia stata preceduta da una contrazione cosmica seguita da una sorta di grande rimbalzo che ha originato la materia e ha dato inizio al tempo. Ma già un’antica cabala attribuisce la nascita del mondo allo Tzim Tzum, ovvero a quel moto sacro per cui cui Dio si contrae per lasciare il vuoto necessario a un creato diverso da Sé. Così la fisica quantistica teorizza quel processo che dal pieno conduce al vuoto e viceversa, nell’equilibrio dinamico tra particelle in continua creazione e annichilazione. Le dimensioni del vuoto e del pieno sono così le facce della stessa medaglia. Le opere esposte saranno le suggestioni visibili e silenziose dei due stati generativo e dissolutivo, mentre accanto a esse siederanno le nostre filosofie come desideri di interpretazione e di giustificazione. Nel cuore della mostra un gruppo di monaci tibetani, ospiti speciali in questo evento, costruiranno un Mandala annullandone la forma durante una pubblica “cerimonia della distruzione”. Il messaggio trasmesso, per cui “nulla si possiede”, traccerà il confine ultimo delle nostre riflessioni.