Io, in cima al Monte Bianco
Io, in cima al Monte Bianco
Spettacolo di Monica Faggiani liberamente ispirato ai diari di Henriette d’Angevillecon Elisabeth Annableregia Monica Faggianiproduzione Alta Luce Teatro
Il 3 settembre 1838 a 44 anni di età l’alpinista ginevrina Henriette d’Angeville raggiunge la vetta del Monte Bianco, vestita con una gonna , con l’aiuto di un bastone e di dodici persone tra guide e portatori. L’impresa fu commentata con un misto di sorpresa e toni sprezzanti. Una guida di Chamonix al suo ritorno le disse: «Avete avuto il grande merito di andare sul Monte Bianco, ma bisogna convenire che il Monte Bianco ne avrà molto meno ora che anche le signore possono scalarlo».
In molti provarono a scoraggiarla ma la Contessa Avventurosa non solo scalerà senza paura il Monte Bianco ma sarà alla guida della spedizione rifiutandosi di aggregarsi ad altre due spedizioni (ovviamente maschili) in procinto di partire. Si mette in testa che può farcela. E ce la farà. Nel corso dei preparativi e per tutta la durata dell’impresa Henriette registra sul suo quadernetto verde ogni dettaglio dell’avventura, incluse le malignità di cui è bersaglio. È un racconto pieno di verve e ironia (e autoironia) ma emerge anche una grande passione per la montagna e il motivo di tutto: un bisogno, avvertito in fondo all’anima, di compiere una vocazione.
“Non fu la fama meschina di essere la prima donna ad aver arrischiato quel genere di avventura a darmi quell’euforia; fu piuttosto la consapevolezza del benessere spirituale che ne sarebbe conseguito.” Henriette scrive senza ombra di dubbio la prima storia di alpinismo al femminile. La sua grande impresa fu quasi dimenticata ma lei non smise mai di arrampicarsi e di sognare le cime. Scalò altre 21 vette. L’ultima, a 69 anni, fu l’Oldenhorn sulle Alpi Bernesi.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.In caso di maltempo l'incontro si svolgerà all'interno della biblioteca.
L'incontro fa parte della rassegna Sormani green. Ghiacciai e montagne